I bambini al tempo del Coronavirus

I bambini al tempo del Coronavirus

 

Una delle principali ripercussioni della diffusione della pandemia di Coronavirus si ha sulle relazioni e sulla vita sociale. Coloro che rischiano conseguenze anche gravi nel lungo periodo, sono in particolare i bambini e gli adolescenti i quali, per la fase di sviluppo che si trovano ad attraversare, hanno una forte necessità di relazionarsi con adulti e coetanei (di cui ho parlato in tema di aiuti alle famiglie, anche qui: https://sinapticamente.it/articolo/aiuti-alle-famiglie-al-tempo-del-coronavirus/ ), cosi da poter apprendere e mettersi alla prova nel tortuoso percorso di strutturazione della propria identità tipico di quegli anni.

Oltre all’impoverimento relazionale, altre conseguenze negative per loro possono essere un aumento del tempo trascorso davanti allo schermo, sia per seguire la didattica sia come intrattenimento alternativo alla scarsa attività fisica che riescono a fare e che, a sua volta, può portare ad un aumento di peso. A quest’ultimo può contribuire anche la tendenza a compensare le carenze, la noia e lo stress con il cibo. Altre conseguenze pervasive del prolungato isolamento sociale possono poi riguardare ad esempio lo sviluppo di ansia, disturbi del sonno o disregolazione emotiva.

Ma come parlare ai bambini ed aiutarli ad elaborare ciò che sta accadendo intorno a loro?

Ciò che i genitori possono fare è innanzitutto cercare di essere tolleranti e mantenere in casa un’atmosfera il meno stressante possibile, non facendo trapelare eccessivamente le proprie ansie e preoccupazioni (che vengono inevitabilmente assorbite dai piccoli) ma condividendo con loro, con parole semplici, come si sentono e perché, favorendo quindi il dialogo emotivo. È importante dunque tenere un atteggiamento rassicurante e positivo e cercare di mantenere regolarmente la rete sociale, tramite chiamate o videochiamate, per non alimentare il senso di abbandono dovuto all’isolamento o il senso di smarrimento che possono sperimentare vedendo stravolta la propria routine quotidiana.

Un ulteriore contenimento da attuare riguarda la noia, che a lungo diviene fonte di stress, per cui occorre cercare di impegnare i bambini con attività diversificate, ad esempio assegnando loro alcuni compiti casalinghi come riordinare o aiutare a cucinare o a sparecchiare, oppure prendendo spunto dai numerosi tutorial pubblicati sui siti delle scuole, divisi per classe e tipologia. Su di essi è possibile trovare infatti attività musicali, compiti manuali, video letture e molte altre idee originali utilizzabili per combattere la noia permettendo loro, allo stesso tempo, di non perdere completamente il contatto con la scuola e il programma didattico per loro previsto, mantenendo una certa regolarità e scansione del tempo durante il giorno. Un altro aspetto importante consiste nell’alimentare la progettualità, proponendo ad esempio ai bambini di creare delle liste di cose da fare sia giornalmente, sia quando finirà la quarantena.

Quindi cosa possono dire i genitori e gli insegnanti per cercare di spiegare ai bambini ciò che vedono?

Per evitare che sviluppino successivamente vere e proprie paure rispetto all’avvicinamento o al contatto sociale, che possono portare a comportamenti di evitamento delle situazioni ritenute minacciose, bisognerebbe insegnare loro a vedere ciò che accade da una prospettiva altruistica, per la quale non sono gli altri ad essere un pericolo ma dove, vista la facile trasmissibilità di questo virus, manteniamo temporanee misure di sicurezza per proteggere gli altri e di conseguenza anche noi stessi, tutti insieme. Anche riferirsi ad esperienze passate, come influenze o malattie di amici o parenti già vissute e superate, può essere un aiuto per far si che si riescano a rappresentare meglio ciò che avviene intorno a loro.

Non bisogna dimenticare poi anche l’importanza dell’attività fisica, che gioca un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio cognitivo e quindi occorre cercare di alternare momenti di attività motoria a momenti di attività pratiche più sedentarie, così da favorirne il benessere psicofisico.

Se avete dubbi o domande sull’argomento, non esitate a contattarci per richiedere maggiori chiarimenti o suggerimenti.

 


© I bambini ai tempi del Coronavirus – Dott.ssa Alice Franceschini