Coronavirus: Il costo psicologico per gli operatori

EMERGENZA COVID -19: IL COSTO PSICOLOGICO PER GLI OPERATORI

 

L’elevato impatto traumatico e i carichi di lavoro a cui assistono da settimane gli operatori , possono causare disagio di varia entità in base alla valutazione ed alla  gestione di tali situazioni.

Gli operatori stanno vivendo lungo un funambolico filo a metà tra aspetti positivi (la soddisfazione di aiutare gli altri, l’esperienza di condivisione con il gruppo, il riconoscimento sociale del proprio ruolo professionale) ed aspetti negativi (rischi professionali e personali).

A ciò si uniscono stressor professionali (es. carenza di dpi, di strumenti, di personale, turni lunghi,  fatica estrema, percezione del fallimento nonostante gli sforzi) e stressor personali (es. paura del contagio, scarso livello di preparazione personale o professionale in contesti d’emergenza, senza tralasciare il continuo coinvolgimento dei processi cognitivi ed emotivi (Curtacci,2017).

Tutti i fattori nominati, se non presi in considerazione adeguatamente, possono condurre a reazioni di stress più o meno gravi, con connotazione temporale breve:  riduzione della reattività psichica, deficit transitori mnestici , cognitivi o comunicativi; ma anche a reazioni a lungo termine: depressione, ansia cronica ,disturbo post-traumatico da stress, disturbo da stress lavoro correlato (Curtacci,2017).

La capacità di gestione dello stress sembra legata, oltre che alle caratteristiche di personalità individuali, alla preparazione specifica di ognuno e alle caratteristiche della struttura organizzativa all’interno della quale si lavora(Curtacci,2017).

Si pone spesso l’accento sul sovraccarico lavorativo, sui conflitti interpersonali e di ruolo, sul  sostegno  professionale, sulle  risorse  professionali, sull’autonomia lavorativa, sull’ambiguità di ruolo, sul livello delle difficoltà quotidiane, sullo  stile  di  supervisione (Parkes, 1986; Richardsen et al., 1992; Leiter, 1992).

Tutto ciò è altamente rischioso per l’equilibrio psicologico e per l’output che ne riceve l’utenza.

Ne risulta perciò che la promozione del benessere del lavoratore rappresenti una  conditio sine qua non per la salute e la sicurezza degli stessi.

Per questo motivo  È  e SARÀ  fondamentale aiutare gli operatori a gestire la propria emotività e lo stress che situazioni del genere inevitabilmente hanno comportato, comportano e comporteranno.

Bibliografia:

CURTACCI, A. (2017). Strategie di coping e sindrome da burnout nei vigili del fuoco.  Rivista di Psicologia dell’emergenza e dell’assistenza Umanitaria, semestrale della federazione psicologi per i popoli n.17 ,

PARKES, K.R.(1986). Coping in stressful episodes: the role of individual differences, environmental factors, and situational characteristics. Journal of Personality and Social Psychology, 51(6), 1277-1292.

RICHARDSEN, A.M., BURKE, J.B. e LEITER, M.P. (1992). Occupational demands, psychological burnout and anxiety among hospital personnel in Norway. Anxiety, Stress, and Coping, 5(1), 55-68.

LEITER,  M.P.  (1992).  Burnout  as  a  crisis  in  professional  role  structures:  measurement  and conceptual issue. Anxiety, Stress, and Coping, 5(1), 79-93.

 


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