Confronti nei punteggi del benessere psicologico (WEMWBS)

Confronti nei punteggi del benessere psicologico (WEMWBS)

 

1) La prima analisi ha lo scopo di valutare le differenze nei punteggi alla scala del benessere psicologico della WEMWBS fra repressori e non repressori, condizione di sano o malato e maschi e femmine, utilizzando come covariata l’età e gli anni d’istruzione.

Il campione è composto da 265 soggetti di cui 156 (58,9 %) sono femmine e 109 (41,1 %) maschi.

La primaassunzione è rispettata, per cui la media dei residui della variabili dipendente è = a 0 e i valori dell’asimmetria e della curtosi sono entrambi compresi tra –1 e +1 (Skewness= – 0,55; Kurtosi= 0,76); questo indica che la distribuzione è simile ad una curva normale.

La seconda assunzione risulta rispettata, per cui la varianza dei gruppi è omogenea (test di Levene, p = 0,139).

La prima assunzione di ANCOVA non risulta rispettata (r = 0,088 tra età e WEMWBS; r = -0,041 tra scolarizzazione e WEMWBS, p > 0,05); questo significa che non c’è relazione tra benessere psicologico, misurato con la WEMWBS, e l’età e la scolarizzazione. La variabilità nei punteggi del benessere psicologico è, quindi, indipendente dalle due covariate.

Ho proceduto quindi utilizzando ANOVA senza le covariate.

Riporto di seguito la tabella delle statistiche descrittive e del test Omnibus F:

Tabella 1.

Osservando la tabella delle statistiche descrittive, emerge che chi adotta uno stile repressore riporta un punteggio più alto alla scala del benessere, rispetto ai non repressori.

Inoltre i soggetti maschi riportano punteggi più alti rispetto alle femmine e i malati rispetto ai sani.

Per valutare se queste differenze sono significative, ho osservato i risultati del test Omnibus F:

Tabella 2.

Dalla tabella risulta che l’effetto delle interazioni tra le variabili indipendenti risulta non significativo (p > 0,05), pertanto gli effetti delle variabili indipendenti sono indipendenti fra loro.

L’effetto dello STILE è significativo: F(2,253) = 11,941; p < 0,0001; lo stile repressore influenza, quindi, in maniera significativa i punteggi alla scala del benessere della WEMWBS.

L’effetto del SESSO non è significativo: F(1,253) = 3,549; p = 0,61; di conseguenza la variabile sesso non influenza in maniera significativa i punteggi alla scala del benessere psicologico.

L’effetto del GRUPPO (sani o malati) non risulta significativo: F(1,253) = 0,003; p = 0,954; la condizione sano o malato non influenza, quindi, in maniera significativa i punteggi alla scala del benessere psicologico.

In conclusione lo stile ha un’influenza sui punteggi alla scala; nello specifico, chi adotta uno stile repressore ottiene un punteggio maggiore alla scala del benessere psicologico.

2) La seconda analisi ha lo scopo di valutare le differenze nei punteggi alla scala del benessere psicologico della WEMWBS fra i quattro gruppi divisi in base alla tipologia di stile di riposta di Weinberger (AltaSD-AltaANSIA; AltaSD-BassaANSIA; BassaSD-BassaANSIA; BassaSD-AltaANSIA), sani e malati, maschi e femmine, utilizzando come covariate l’età e gli anni d’istruzione.

Il campione è composto da 265 soggetti di cui 156 (58,9 %) sono femmine e 109 (41,1 %) maschi.

La prima assunzione è rispettata, per cui la media dei residui della variabili dipendente è = a 0 e i valori dell’asimmetria e della curtosi sono entrambi compresi tra –1 e +1 (Skewness= – 0,55; Kurtosi= 0,76); questo indica che la distribuzione è simile ad una curva normale.

La seconda assunzione risulta rispettata, per cui la varianza dei gruppi è omogenea (test di Levene, p = 0,495).

La prima assunzione di ANCOVA non risulta rispettata (r = 0,153 tra età e WEMWBS; r = 0,512 tra scolarizzazione e WEMWBS, p > 0,05).  Ho proceduto quindi utilizzando ANOVA senza le covariate.

Riporto ora la tabella delle statistiche descrittive e del test Omnibus F.

Tabella 3.

Osservando la tabella delle statistiche descrittive, emerge che chi adotta uno stile repressore riporta un punteggio più alto alla scala del benessere, rispetto agli altri tre sottogruppi.

Inoltre i soggetti maschi riportano punteggi maggiori rispetto alle femmine e i malati rispetto ai sani.

Per valutare se queste differenze sono significative, ho osservato i risultati del test Omnibus F:

Tabella 4.

Dalla tabella risulta che l’effetto delle interazioni tra le variabili indipendenti risulta non significativo (p > 0,05).

L’effetto dello STILE è significativo: F(4,246) = 15,5; p < 0,0001; lo stile repressore influenza, quindi, in maniera significativa i punteggi alla scala del benessere della WEMWBS.

L’effetto del SESSO non è significativo: F(1,246) = 3,206; p = 0,75; di conseguenza la variabile sesso non influenza in maniera significativa i punteggi alla scala del benessere psicologico.

L’effetto del GRUPPO (sani o malati) non risulta significativo: F(1,246) = 0,688; p = 0,408; la condizione sano o malato non influenza, quindi,  in maniera significativa i punteggi alla scala del benessere psicologico.

In conclusione lo stile influenza significativamente i punteggi alla scala del benessere psicologico; in generale si nota come chi possiede una bassa ansia ha punteggi più alti alla scala; nello specifico chi possiede anche un’alta desiderabilità (stile repressore), ottiene il punteggio più alto rispetto agli altri tre gruppi.

Per verificare fra quali gruppi esistono differenze significative occorre osservare i risultati della tabella dei confronti multipli o Post hoc:

Tabella 5.

La differenza tra i punteggi medi dello stile di risposta “altaSDaltaA” e quelli di “altaSDbassaA” è = -6,33 e risulta significativa per p < 0,0001.

La differenza tra i punteggi medi dello stile di risposta “altaSDaltaA” e quelli di “bassaSDaltaA” non risulta significativa (p > 0,05).

La differenza tra i punteggi medi dello stile di risposta “altaSDaltaA” e quelli di “bassaSDbassaA” è = -4,51 e risulta significativa per p = 0,003.

La differenza tra i punteggi medi dello stile di risposta “altaSDbassaA” e quelli di “bassaSDaltaA” è = 8,43 e risulta significativa per p < 0,0001.

La differenza tra i punteggi medi dello stile di risposta “altaSDbassaA” e quelli di “bassaSDbassaA” non risulta significativa.

La differenza tra i punteggi medi dello stile di risposta “bassaSDaltaA” e quelli di “bassaSDbassaA” è = -6,61 e risulta significativa per p< 0,0001.

Tra le 2 componenti che costituiscono lo stile repressore, quella che influenza maggiormente la v.d. è l’ansia, poiché, i gruppi che presentano altaA riportano differenze significative rispetto ai due gruppi con bassaA, indipendentemente dalla bassa o alta SD, mentre non risultano differenze significative tra i gruppi “altaSDbassaA” e “bassaSDbassaA”.

Osservando la tabella delle statistiche descrittive si nota che i gruppi aventi un altaA riportano medie significativamente più basse al punteggio della WEMWBS (altaSDaltaA= 39,82; bassaSDaltaA= 37,72) rispetto ai gruppi con bassaA (altaSDbassaA= 46,15; bassaSDbassaA= 44,32). Si nota, inoltre, che le persone con stile repressore riportano un punteggio al benessere più alto rispetto agli altri 3 gruppi, ma le differenze significative sono date solo dalla componente dell’ansia e cioè i gruppi con bassa ansia riportano un punteggio al benessere più elevato.

Tabella 6.

La tabella riportata raggruppa i sottogruppi in insiemi fra loro omogenei rispetto alle differenze dei punteggi medi nella VD, inserendo nello stesso insieme i gruppi che hanno medie non significativamente diverse fra loro.

Il primo insieme è formato dai gruppi “bassaSDaltaA” e “altaSDaltaA” che hanno medie fra loro non significativamente diverse per p > 0,05.

Il terzo insieme è formato dai gruppi “bassaSDbassaA” e “altaSDbassaA” che hanno medie fra loro non significativamente diverse per p > 0,05.

I soggetti che hanno riportato alti livelli di ansia, indipendentemente dal grado di desiderabilità sociale, riportano un peggior livello di benessere psicologico, come era logico aspettarsi. Invece i soggetti con stile repressore riportano un grado di benessere psicologico e di ansia analogo a quello delle persone non ansiose e non represse (con bassa desiderabilità sociale), proprio perché lo stile repressore inibisce la rappresentazione del disagio emotivo.

© Stile repressore e benessere – Margherita Monti