Strumenti per misurare il benessere soggettivo: SWLS

Strumenti per misurare il benessere soggettivo: Satisfaction With Life Scale (SWLS)

 

La Satisfaction With Life Scale (SWLS) è una misura sulla soddisfazione della vita, sviluppata da Ed Diener e colleghi (Diener, Emmons, Larsen & Griffin, 1985).

La soddisfazione di vita è ritenuta essere un fattore all’interno del costrutto più generale del benessere. Teorie e ricerche suggeriscono almeno tre componenti del benessere: l’affetto positivo, l’affetto negativo e la soddisfazione di vita (Andrews & Withney, 1976). Tale componente si riferisce all’aspetto cognitivo del benessere.

Questa scala si fonda sulla concezione di soddisfazione di vita considerata come esito di un processo di giudizio riferito all’insieme degli aspetti della propria esistenza ed effettuato utilizzando i criteri personali, propri dell’intervistato (Pavor & Diener, 1993).

I soggetti, nel formulare la risposta, confrontano le proprie circostanze di vita percepite con uno standard che si costruiscono e che ritengono appropriato per se stessi; il livello di soddisfazione è quindi tanto più elevato quanto maggiormente le condizioni di vita vi si avvicinano.

Il focus sulla soddisfazione globale permette ai soggetti di pesare gli ambiti della loro vita rispetto ai propri valori, criteri e standard.

Ad esempio, sebbene la salute e l’energia dovrebbero essere desiderabili per tutti, alcune persone possono costruire differenti valori riguardo ad essi.

Inizialmente la struttura della scala era composta da 48 item.

L’analisi fattoriale iniziale rilevò una struttura a tre fattori con 10 item che rappresentavano la componente cognitiva del benessere; siccome alcuni di questi item avevano lo stesso significato, ne furono presi in considerazione solo 5 che vanno a formare l’attuale SWLS; alcuni esempi di item sono: “Per la maggior parte la mia vita si avvicina al mio ideale” o “Le mie condizioni di vita sono eccellenti”. I soggetti devono indicare il proprio grado di accordo su una scala Likert a 7 punti (da “per niente d’accordo” a “molto d’accordo”) e i punteggi vengono successivamente sommati per ricavarne un indice complessivo.

Una serie di studi condotti da Diener et al.(1985) dimostrano che la scala ha un singolo fattore, gli item misurano lo soddisfazione di vita e che i contenuti sono appropriati per un vasto campione di età, inoltre citano correlazioni test-retest a distanza di due mesi pari a .82.

La SWLS mostra anche correlazioni con altre scale che misurano il benessere, ad esempio con la Fordyce Scale (0.59; Fordyce, 1977) e con la Gurin Scale (0.59; Gurin, Veroff & Field, 1960).

Altre ricerche (Pavor & Diener, 1993) hanno esaminato la consistenza interna della scala e l’alpha di Cronbach ha ripetutamente superato lo .80.

Per esempio Diener e colleghi nello studio originale hanno trovato un indice di alpha di 0.87 per 176 studenti universitari dell’Illinois.

Nello studio condotto da Diener, Sandvik & Pavor (1991) si è dimostrato come il benessere sia un fenomeno relativamente stabile e globale e non semplicemente un giudizio momentaneo basato su influenze passeggere e la Satisfaction With Life Scale sembra appropriata per catturare tale dimensione.

I punteggi alla scala sono stati trovati essere moderatamente correlati all’estroversione (.35) e negativamente correlati col neuroticismo (-.48), l’impulsività (-.08) e con la lista dei sintomi (-.41); questo può significare che gli individui che sono soddisfatti della propria vita sono anche liberi dalla psicopatologia (Diener et al.1985; Pavot & Diener, 1993; Pavot, Diener, Colvin & Sandvik, 1991).

Oltre alle ottime caratteristiche psicometriche che presenta, questa scala ha il vantaggio della brevità che la rende facilmente incorporabile all’interno di batterie di test molto ampie.

Un limite di questo strumento è che non permette di valutare il processo di formulazione dei giudizi di soddisfazione. Ad esempio non consente di stabilire quali siano i criteri utilizzati nel produrre il giudizio (con le condizioni ideali o con quelle di altre persone o con entrambi le condizioni). Inoltre non è possibile stabilire quali sono gli ambiti di vita che pesano maggiormente sul giudizio finale perché ritenuti più importanti.

Questo test è spesso utilizzato per valutare la soddisfazione di vita in pazienti con varie patologie, soprattutto di natura fisica, come per esempio, nel caso di malattie renali allo stadio finale (Kimmel., Emmont, Newmann, Danko & Moss, 2003), o per chi ha subito un’isterectomia (Kritz-Silverstein, Wingard & Barret-Connor, 2002), per chi presenta danni al midollo spinale (Dowler, Richards, Putzke, Gordon & Tate, 2001), o per chi attraversa la menopausa (Dennerstein, Dudley, Guthrie & Barret-Condor, 2000) oppure per chi ha avuto un cancro alla mammella (Tate, Riley, Perna & Roller, 1997).

© Stile repressore e benessere – Margherita Monti