Gli effetti del contatto sull’attribuzione di mente

Gli effetti del contatto sull’attribuzione di mente

 

Prima di procedere alla verifica degli effetti del contatto diretto ed esteso sulle attribuzioni e meta-attribuzioni di mente si è condotta un’analisi fattoriale confermativa per verificare se le misure dei costrutti indagati si distinguessero tra loro. In particolare, si è costruito un modello con otto variabili latenti e, per ciascuna, due indicatori, seguendo il metodo proposto da Little et al. (2002); (solo nei casi dei costrutti misurati attraverso più di due item). Per valutare la bontà del modello fattoriale, così come dei successivi modelli di mediazione, si sono utilizzati tre indici: il ?2 che non deve risultare significativo, il CFI che deve risultare maggiore o uguale a .95 e SRMR che deve essere inferiore a .08 (Hu & Bentler, 1999). Gli otto fattori si riferiscono alle due variabili antecedenti, cioè amicizie dirette ed estese, i mediatori di primo livello (IOS, norme ingroup e norme outgroup) e mediatori di secondo livello (ansia, empatia e fiducia).

Va detto che per tale analisi, così come per i modelli di regressione, che verranno presentati di seguito, si è considerato un campione di 225 partecipanti. Si sono eliminati dal campione iniziale, infatti, 17 partecipanti che avevano dato risposte incoerenti nelle misure del contatto ovvero coloro che avevano dichiarato che non avevano amici meridionali fuori dall’Università nel primo item e, allo stesso tempo, dichiaravano di passare del tempo con tali amici nel secondo item. I risultati della verifica dell’analisi fattoriale sono riportati in Figura 5.

Come si vede in figura, le saturazioni sono tutte elevate, significative e di pari entità. Inoltre, relativamente alle correlazioni, si è trovato che alcuni costrutti presentano una correlazione elevata, ad esempio amicizie dirette ed estese (? = .72), ma tali correlazioni risultano comunque significativamente diverse da 1, indicando quindi che tutti i costrutti sono tra loro distinti.

In analisi successive si è verificato anche la correlazione delle variabbili outcome con ciascuna delle otto variabili; in tutti i casi l’outcome risulta distinto dagli altri costrutti.

Passiamo ora a vedere i risultati relativi agli effetti del contatto sull’attribuzione di agency ai Meridionali. Come si è detto, si sono ipotizzati come mediatori di primo livello le norme di ingroup e outgroupe IOS e, come mediatori di secondo livello le tre emozioni intergruppi. Variabili antecedenti sono le amicizie dirette e le amicizie estese, mentre le variabili outcome sono, in tre modelli diversi, l’attribuzione di agency, di emozioni primarie e secondarie ai Meridionali. Si sono stimati tutti i path diretti sulla variabile outcome e sulle emozioni intergruppi (cioè i ? dalle variabili antecedenti all’outcome e alle emozioni e i ? dai mediatori cognitivi all’outcome). Per verificare un effetto indiretto infatti è necessario controllare contemporaneamente gli effetti diretti. I risultati sono riportati in Figura 6.

Figura 5. Analisi fattoriale confermativa relativa ai predittori, mediatori di primo e secondo livello

  

Nota = a indica un parametro fisso; * p < .001.

 

Figura 6. Effetti delle amicizie dirette ed estese sull’attribuzione di agency all’outgroup Meridionale

Nota. E’ riportata la soluzione completamente standardizzata, sono riportati solo i parametri  ? e ? risultati significativi, p < .05.

Come si può osservare in figura, si è trovato che l’agency attribuita all’outgroup è favorita dalla fiducia intergruppi. A sua volta, la fiducia intergruppi è aumentata dalle norme dell’ingroup, dalle norme dell’outgroup e dall’inclusione dell’outgroup nel sé. Infine, mentre l’IOS è aumentato dalle amicizie dirette, le norme di ingroup e outgroup lo sono dalle amicizie estese. Vi sono, dunque, due processi di doppia mediazione. Uno riguarda le amicizie dirette, e favorisce l’attribuzione di agency perché aumenta l’IOS, che a sua volta aumenta la fiducia intergruppi. Un secondo processo riguarda le amicizie estese, i cui effetti passano attraverso le norme di ingroup e outgroup, e la fiducia.

I risultati mostrano che il contatto intergruppi effettivamente favorisce l’attribuzione di agency e, quindi, di mente ai target meridionali e lo fa attraverso fattori sia cognitivi sia emotivi. Amicizie dirette ed estese, inoltre, agiscono attraverso processi diversi: le amicizie dirette attraverso l’IOS, mentre le amicizie estese attraverso le norme di ingroup e outgroup; mediatore finale è comunque, in entrambi i casi, un’unica emozione intergruppi, cioè la fiducia.

Questi risultati sono coerenti con lo studio di Capozza, Falvo et al. (2014), in cui si mostra che i fattori affettivi e cognitivi agiscono in un ordine sequenziale e che le emozioni intergruppi sono fattori prossimali dell’attribuzione di umanità. Inoltre, i nostri risultati confermano quanto trovato da Capozza et al. (2014), e cioè che, analizzando sempre il rapporto tra Meridionali e Settentrionali, l’amicizia diretta agisce sull’umanità attraverso l’IOS, mentre l’amicizia estesa mediante le norme. A differenza di tale studio, tuttavia, le attribuzioni di mente non sono influenzate da aumentata empatia e ridotta ansia. Va detto che nessun effetto diretto è risultato significativo e cioè i mediatori di primo livello non influenzano direttamente l’outcome, ma solo attraverso i mediatori di secondo livello (emozioni); le variabili antecedenti non influenzano direttamente né i mediatori di secondo livello né l’outcome.

Relativamente alle attribuzioni di emozioni primarie e secondarie all’outgroup non si sono rilevati effetti significativi, nel senso che, tali attribuzioni non sono significativamente influenzate da nessuna delle variabili, antecedenti e mediatrici, incluse nel modello.

 

 

© La relazione tra amicizie dirette ed estese e attribuzioni di mente: Uno studio sul rapporto tra Meridionali e Settentrionali in Italia – Elisa Ragusa