PNL: Il Modello di strategie T.O.T.E.

Modello di strategie T.O.T.E.

 

Per la PNL ogni nostro comportamento manifesto è controllato da strategie operanti internamente. Ciascuno di noi ha un proprio insieme di strategie per motivarsi, per alzarsi dal letto la mattina, per delegare ai dipendenti le responsabilità di lavoro, per imparare e insegnare, per condurre negoziati d’affari e così via.
Eppure i nostri modelli culturali, non ci insegnano esplicitamente gli aspetti specifici delle strategie necessarie per conseguire gli obiettivi comportamentali espressi o impliciti in ciascun modello.
Per descrivere una specifica sequenza di comportamento, la PNL sfrutta lo studio che per la prima volta fu formulata in “Plans and the structure of Behavior”, pubblicato nel 1960 da Gorge Miller, Eugene Galanter e Karl H. Pribram.
Questo studio si chiama T.O.T.E., che significa Test, Operate, Test, Exit e riprende una sequenza basata sul modello del computer.

 

Il primo Test è un input che dà inizio alla strategia; stabilisce i criteri per andare avanti partendo dallo stato come standard. Il secondo test si fa sullo stato desiderato.
    1. L’Operazione dà accesso ai dati per avanzare ricordando, creando o raccogliendo le informazioni richieste dalla strategia, dal mondo interno e esterno, per procedere dallo stato presente allo stato desiderato.
    2. Il secondo Test è un confronto di alcuni aspetti dei dati a cui si ha avuto accesso con i criteri stabiliti dal primo test. I due stati confrontati devono essere rappresentati nello stesso Sistema Rappresentazionale.
    3. L’Exit, o il Punto decisionale, o “Punto di Scelta”, è una rappresentazione del risultato del test e se c’è coincidenza tra stato presente e stato desiderato la strategia è conclusa.
    4. Se non c’è coincidenza la strategia si ricicla.
    5. La strategia si può riciclare:
• Cambiando l’obiettivo o correggendo la strategia.
• Adeguando i criteri, salendo o scendendo di livello, o riorientarli.
• Specificando o affinando ulteriormente l’obiettivo.
• Accedendo ad altri dati.
Questo modello è lo schema alla base di ogni apprendimento, strategia o azione.
Facciamo un esempio nel tentativo di rendere più esplicito il modello.
Supponiamo che vogliamo appendere un quadro su una parete vuota.
La parete vuota rappresenta lo stato presente o la situazione attuale.
L’obiettivo, lo stato desiderato è rappresentato dalla parete con il quadro appeso nel punto adeguato. Per raggiungere l’obiettivo sarà necessario compier delle azioni specifiche: per prima cosa prendere un martello e dei chiodi (OPERAZIONI) poi confrontiamo se lo stato desiderato è stato raggiunto (TEST). In questo caso è chiaro che porteremo il chiodo nel punto prefissato e diamo la prima martellata (nuova OPERAZIONE) e saggiamo la tenuta del chiodo (TEST).
Se il chiodo non è ben fissato si darà una nuova martellata e così via. Sarà solo quando il test sarà positivo e cioè quando lo stato presente e lo stato desiderato saranno coincidenti, il quadro appeso nel punto desiderato che si potrà uscire (EXIT) dallo schema.
Questa strategia può essere alla base di qualsiasi azione che ha degli obiettivi da perseguire. Nel caso dell’utilizzo T.O.T.E., in un qualsiasi processo comunicativo, l’obiettivo potrebbe portare l’interlocutore ad uno stato di benessere e per fare questo cerchiamo di calibrarci: modifichiamo il tono della voce e se il test ci dice che non è ancora sufficiente, cambiamo il volume e il test ci dice che il soggetto ha raggiunto lo stato da noi desiderato; a questo punto usciremo dallo schema.