Conflitto Lavoro Famiglia, Assenteismo e presentismo: Introduzione

Conflitto Lavoro Famiglia, Assenteismo e presentismo: il ruolo delle risorse lavorative

 

 

INTRODUZIONE ALLA RICERCA

Negli ultimi anni il tema del benessere delle persone sul proprio posto di lavoro è stato di grande interesse sia per gli studiosi e i ricercatori dell’area della psicologia del lavoro, sia per le figure politiche. A influenzare questa tendenza è stato consistente il contributo della crisi economica, che in tutta Europa ha colpito in particolar modo le aziende. In questo quadro situazionale si sono fatti strada temi di grande rilevanza, quali l’assenteismo, il presentismo e in più in generale lo stress lavoro – correlato.

L’assenza è stata definita come la non presenza a lavoro quando questa è programmata o prevista; il termine “presentismo” invece sta a indicare la presenza di una persona sul proprio posto di lavoro quando costui è malato o infortunato. Considerando la situazione europea e l’avanzamento dell’interesse per questi temi, gli studiosi hanno condotto ricerche in larga scala per comprendere le pressioni alle quali i lavoratori sono sottoposti, pressioni che portano gli individui all’assenza o alla presenza. Nelle organizzazioni di oggi, quale livello di malattia può giustificare l’assenza per un dipendente e per il suo superiore? I datori di lavoro come incoraggiano i propri dipendenti alla presenza, in un contesto di recessione come quello attuale?

La promozione di una buona condizione di salute dei lavoratori e la loro presenza è diventata una tematica sempre più importante, che ha sostituito l’idea di penalizzare l’assenza. Una ricerca del 2010  di Eurofound ha esaminato i modelli di assenteismo in Unione Europea e in Norvegia, i costi che ne derivano, le politiche che gestiscono questo problema e gli sviluppi di questi in materia di promozione della salute e del benessere. È stato stimato che i tassi medi di assenza in Europa oscillano tra il 3% e il 6% dell’orario di lavoro, con un costo del 2,5% del PIL. Il dato forse più allarmante fornito da questa ricerca è la scarsa conoscenza dei paesi sulla portata, sulle cause e sui costi delle assenze; è incoraggiante però il cambiamento nelle politiche di gestione e controllo delle assenze e delle presenze che si è verificato negli ultimi anni nei paesi coinvolti.

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, nella ricerca del 2010 sono emerse due tendenze generali. La prima è l’interesse per le politiche di promozione della salute e del benessere nel luogo di lavoro, specialmente in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia e Norvegia. La seconda tendenza, più tipica dell’Europa orientale, è quella che ha come focus il controllo dei costi delle assenze, attraverso politiche di riduzione della copertura delle prestazioni per malattia e dei livelli di pagamento. L’Italia e gli altri paesi europei si collocano invece a metà tra queste due tendenze.

Il presentismo è un tema ancora molto nuovo e inesplorato per molti paesi e gli studi sui suoi effetti sono ancora pochi, specialmente in confronto a quelli che trattano la tematica dell’assenteismo. È un argomento comunque in crescita, soprattutto nel momento di crisi attuale, in cui le persone, per timore di perdere il lavoro, potrebbero trascurare il proprio stato di benessere fisico e sforzarsi di lavorare anche quando l’efficienza viene meno (con costi sia individuali sia organizzativi).

Questo potrebbe avere un effetto negativo anche sull’equilibrio tra la sfera familiare e quella lavorativa. Nella ricerca del 2010 di Eurofound è stato sottolineato che in generale i tassi di assenza delle donne sono maggiori di quelli degli uomini: studi che verranno illustrati nel corso della ricerca sottolineeranno che infatti ci sono differenze di genere in quello che si chiama conflitto lavoro – famiglia, che colpisce prevalentemente le donne. Non si può certo affermare che l’Italia sia il paese che detiene il primato delle politiche di welfare, perciò anche l’equilibrio tra la sfera familiare e quella lavorativa risulta un tema importante e da sensibilizzare, in quanto anch’esso coinvolge il benessere individuale.

Sicuramente ci sono delle risorse sulle quali le organizzazioni possono far leva per gestire e migliorare la situazione attuale ed è proprio su queste che si concentra questo studio. Verranno esplorate le tematiche dell’assenteismo per malattia, del presentismo e del conflitto lavoro – famiglia in un’azienda italiana e il ruolo che le risorse lavorative possono giocare nel migliorare la situazione. In primo luogo verrà fornito un quadro generale di interpretazione di questi fenomeni, ai quali verrà adattato il modello Job Demand – Resource (Bakker & Demerouti, 2006). Successivamente saranno illustrate le dinamiche della ricerca e le possibili interpretazioni ai risultati ottenuti. Come ultimo step, l’attenzione sarà rivolta alle implicazioni pratiche che derivano dai risultati emersi, nel tentativo di fornire spunti di riflessione per la gestione di questi fenomeni all’interno delle aziende.

©  Conflitto Lavoro Famiglia, Assenteismo e presentismo: il ruolo delle risorse lavorative – Mariarosaria Campitelli