Il disagio nelle relazioni lavorative e nel contesto veneziano

L’indagine: il disagio nelle relazioni lavorative nel contesto veneziano

Introduzione allo studio

Ege (2002) descrive il mobbizzato come una persona che ha riportato disturbi e danni psicofisici in seguito all’esposizione prolungata ad un ambiente di lavoro ostile e persecutorio.

La causa dei suoi problemi non è insita nella persona, nella sua personalità, nel suo atteggiamento o nel suo passato, bensì nell’ambiente ostile che lo circonda.

Dal 2006 ad oggi, sono 300 le persone che hanno deciso di richiedere aiuto presso lo sportello antimobbing di Venezia Mestre, di queste, 230 lavorano presso la provincia di Venezia.

A queste persone viene data l’opportunità di riportare tramite un resoconto quanto accade rispetto le vicissitudini lavorative disagevoli, favorendo non solo la possibilità di raccontare la propria storia personale, ma fornendo allo psicologo e all’avvocato che si occupano delle cause di mobbing di avere delle basi trascritte cui fare riferimento qualora fosse possibile intentare una causa legale contro quell’azienda che ha permesso atti di mobbing nei confronti della vittima.

Obiettivo dell’indagine

Con questa indagine si vuole quindi osservare la realtà lavorativa della provincia di Venezia, ricercando in questo spaccato sociale del territorio Veneto quali sono, in base ai dati raccolti da De Felice dal 2006 al 2012, i processi vessatori più frequenti, le relazioni interpersonali coinvolte e, come suggerito da Ege, analizzare quali sono gli ambienti lavorativi in cui si realizzano maggiormente.

Una volta analizzate queste caratteristiche tipiche dell’atto vessatorio, sarà possibile stabilire quali sono gli elementi che ne favoriscono la messa in atto, analizzando nel dettaglio quali sono i comportamenti concretizzati da parte del vessato.

Una volta stabilite quali sono le azioni vessatorie generalmente più perpetrate nei confronti della vittima, ne verranno evidenziate le conseguenze fisiche e psicologiche, nonché gli effetti nella sfera sociale del mobbizzato.

Sarà inoltre utile osservare quali sono le risposte comportamentali e cognitive attuate dai vessati per far fronte alle minacce pervenute da parte di superiori e colleghi, fra queste, vi saranno risposte di tipo verbale (Ege, 1996) o richieste d’aiuto rivolte ad enti sindacali (Favretto, 2005).

“Il lavoro che (non) fa per te”. Il disagio nelle relazioni lavorative: un’indagine psicosociale sul territorio di Venezia –  © Maurizio Casanova