La metodologia del bilancio di competenze

La metodologia del bilancio

Gli elementi fondamentali della metodologia adottata per il bilancio sono:

    • l’individualizzazione e personalizzazione del percorso;
    • una forte attivazione del soggetto nella ricostruzione, riappropriazione e valorizzazione delle competenze maturate e nella ricerca d’informazioni sul territorio;
    • l’utilizzo privilegiato, nella fase di esplorazione delle risorse personali, di un approccio fondato prevalentemente sull’autovalutazione;
    • la realizzazione di una mediazione sociale (colloqui individuali col responsabile del bilancio, incontri con esperti e sessioni di gruppo, indagini e contatti sul territorio, prove di verifica), quindi il confronto con una pluralitàdi punti di vista e l’attivazione di una rete di servizi;
    • il rapporto tra consulente di bilancio e cliente del servizio come filo conduttore di tutti gli altri ambiti e dimensioni in cui si svolge il lavoro di bilancio.

 

I prodotti del bilancio

Gli output “visibili” del percorso di bilancio, (simili a quelli dell’esperienza francese) sono sostanzialmente:

    • un progetto professionale contenente le ipotesi di sviluppo, le attività da intraprendere per realizzarle e il piano d’azione;
    • un documento di sintesi, in cui il consulente di bilancio riorganizza e porta a sintesi le informazioni ed i punti di vista relativi al soggetto raccolti durante il percorso; il soggetto ne è l’unico destinatario e può deciderne l’utilizzo; restituzioni parziali possono essere concordate con i referenti aziendali o con altri referenti esterni (selezionatori del personale, consulenti di carriera, ecc.) interessati agli esiti del percorso, purché ci sia l’assenso del titolare del bilancio.
    • un portafoglio di competenze, vale a dire una specifica raccolta e descrizione degli elementi (o delle prove) che attestano le risorse acquisite suscettibili di valorizzazione e/o trasferibilità nei progetti elaborati; il “portafoglio”, che il soggetto può tenere aggiornato con le acquisizioni successive, ha la duplice valenza d’aiuto alla memoria e di autovalorizzazione da un lato, di progettazione della comunicazione verso l’esterno dall’altro.

 

Gli strumenti di bilancio

Gli strumenti utilizzati nel percorso di bilancio sono essenzialmente il colloquio e il lavoro di gruppo.

Il percorso proposto privilegia infatti il rapporto a due consultante-consulente, e dunque prioritariamente il “colloquio”, prevedendo alcuni “laboratori di gruppo” nelle fasi del percorso relative alla conoscenza dell’ambiente e all’elaborazione del progetto.

Il colloquio viene utilizzato come strumento per la consulenza di carriera per quanto attiene gli ambiti di approfondimento presenti nel percorso di bilancio e le dimensioni da far oggetto della riflessione che si sviluppa tra i due interlocutori agenti nella relazione. Risulta essenziale una funzione di filtro efficace che assuma come riferimento i requisiti fondamentali definiti per i potenziali clienti del bilancio e le condizioni di attuabilità fissate (caratteristiche professionali e personali dei soggetti, situazione lavorativa, motivazione e disponibilità al cambiamento, ecc.). La relazione consulente/cliente non vuole e non dovrebbe configurarsi come consulenza psicologica in senso stretto.

A proposito dei laboratori, in essi il gruppo non assume una valenza paragonabile a quella dei vari percorsi di orientamento in gruppo. I gruppi di bilancio, costituiti ogni volta da membri diversi, omogenei o eterogenei a seconda dell’obiettivo del singolo laboratorio, possono svolgere le seguenti funzioni:

    • acquisizione di strumenti di lettura e descrizione della competenza professionale;
    • allargamento delle rappresentazioni sul mercato del lavoro;
    • acquisizione e messa in comune d’informazioni relative a singoli settori o ruoli professionali;
    • ambito per eventuali “role-playing”

 

I laboratori proposti nel percorso di bilancio, che riprendono alcuni dei nuclei tematici affrontati negli Ateliers francesi, sono i seguenti:

    • – Analisi delle competenze professionali.
    • – Mercato del Lavoro e figure professionali.

 

Si può inoltre prevedere la possibilità, coerentemente con l’approccio scelto per l’esperienza di bilancio, di effettuare prove relative a competenze tecnico professionali con le seguenti valenze:

    • aiuto al cliente e al consulente per sostenere un esame di realtà sulle competenze acquisite del soggetto, sia nel caso di scarsa fiducia in sé e probabile sottovalutazione, sia nel caso di sopravvalutazione.
    • aiuto al cliente e al consulente per effettuare un esame di realtà sulla fattibilità di un progetto e sugli eventuali scarti da colmare, monitorando le competenze chiave della figura professionale ipotizzata;
    • utilizzo anche “indiretto” di tali prove per una riflessione da parte del soggetto sulla propria capacità di reggere lo stress, sui propri livelli d’organizzazione mentale, sull’utilizzo del tempo, ecc.

 

Le prove più facilmente proponibili possono riguardare verifiche relative ai livelli di conoscenza  delle lingue straniere, dell’informatica in generale e di alcune particolari applicazioni o il possesso di abilità tecnico professionali specifiche (utilizzo di macchine a controllo numerico, disegno tecnico, ecc.).

Può anche essere utile predisporre, quali altre occasioni di verifica, esercitazioni di gruppo per fornire al soggetto e al consulente spunti di riflessione su specifiche abilità/potenzialità nell’area del diagnosticare, relazionarsi ed affrontare, considerate come:

    • – abilità trasversali (all’origine della formulazione del progetto);
    • – abilità ritenute fondamentali per il ruolo ipotizzato e da monitorare prima della scelta finale.

 

Si propone infine una batteria di strumenti di supporto al cliente e al consulente nello svolgimento del percorso, finalizzati alla raccolta, elaborazione e organizzazione delle informazioni riguardanti il soggetto (storia, competenze, risorse personali, interessi professionali, ecc.), alla ricostruzione dei percorsi formativi e lavorativi: schede strutturate, mappe descrittive, questionari finalizzati all’esplorazione e all’autovalutazione d’alcune dimensioni del sé, griglie contenenti punti d’attenzione per la gestione dei colloqui. (Selvatici, D’Angelo, 2002).

 

© “Il Counseling ed il bilancio di competenze in azienda. Ipotesi di una sinergia professionale orientata alla persona e al business” – Dott.ssa Camilla Girelli