Il Radical Management

Il Radical Management

Fare management in maniera radical
Cos’è il Radical Management
Il Radical Management è un modo di gestire le organizzazioni che crea allo stesso tempo elevati livelli di produttività, innovazioni continue, intensa gratificazione lavorativa e soddisfazione dei clienti. E’ un modo di fare management profondamente differente dai modelli tradizionali, che parte dal presupposto che oggi la stabilità e la prevedibilità non sono più obiettivi ragionevoli, ma per le organizzazioni adattarsi ad un ambiente estremamente competitivo che non è nè può essere stabile nè prevedibile è estremamente difficoltoso e ha poco senso. Alla base della non volontà/capacità di adattarsi c’è una concezione di lavoro come un insieme di processi e l’usare le risorse umane come mezzi da manipolare, mentre invece l’azienda è un intreccio di pensieri, sentimenti, sensazioni, opinioni nel quale si possono trovare o sviluppare talenti, energie, idee. I principi base della leadership radicale aiutano i manager a costruire organizzazioni forti in un mondo caratterizzato sempre più da cambiamenti rapidi e forte competizione internazionale.
Tali principi sono:
    • gli obiettivi non sono centrati sul raggiungimento di un elevato profitto, ma sul soddisfare i clienti tramite un costante processo di innovazione;
    • il leader non è colui che controlla e comanda, ma colui che rende i team capaci di auto-organizzarsi;
    • la burocrazia e i mille passaggi delle comunicazioni sono controproducenti: i collegamenti divengono dinamici e la comunicazione non è un mero comando dall’alto verso il basso, ma deve avvenire principalmente in maniera orizzontale, sotto forma di collaborazione e confronto.
    • non si punta su valori che incrementino l’efficienza, ma su valori che favoriscano una continua innovazione;

Nessuno di questi punti, preso singolarmente, è innovativo, ma porli tutti assieme con un approccio integrato è qualcosa di veramente nuovo.
I vantaggi della managerialità radical
Il mercato non è più quello 20 anni fa, e dunque è naturale che i modelli tradizionali di management oggi siano inadatti a rendere forte una azienda. L’intera organizzazione deve essere concentrata sulla creazione di un flusso di valore aggiunto per i clienti, attraverso velocità, immediatezza ed innovazione.
L’efficacia del Radical Management è evidente; le aziende che attualmente conseguono i maggiori profitti a livello internazionale, come Apple, Amazon, Salesforce, sono organizzazioni in cui è fondamentale la soddisfazione del cliente. I principi base del radical management possono essere anche un ottimo strumento di comprensione delle dinamiche e delle parabole organizzative: per esempio, si può spiegare la perdita di quote di mercato di Google con la sua pretesa/missione di organizzare le informazioni delle persone e del mondo (mentalità troppo schematica e immobile in un ambito eclettico come quello in cui opera il colosso); analogamente, il collasso della General Electric e della WalMart è riferibile al permanere di una leadership “vecchio modello”.
Se è vero infatti che il profitto non è più l’obiettivo primario dell’organizzazione radical, è pur vero che, secondo recenti studi, una organizzazione radical è estremamente più redditizia di una tradizionale: basti pensare che a livello di team le squadre radical sono da due a quattro volte più produttive delle tradizionali; rapportando questo dato ad una organizzazione intera, si capisce come l’aumento di produttività portato da una gestione radical del management sia sensibilmente proficuo.
Impostare un management “radical” non significa complicare le cose all’interno di una azienda, anzi, comporta che i vari soggetti pensino in maniera più elementare, considerino alternative differenti e tengano più in considerazione gli elementi umani (clienti, collaboratori, soci, ecc…) che sono parte ed oggetto di ogni evento lavorativo. Le persone hanno bisogno di sviluppare le proprie capacità per trovare nuovi approcci e soluzioni, per creare sviluppo, per poter affrontare nuovi problemi e nuove situazioni. Non è un caso se spesso le innovazioni più radicali vengono proprio dalle piccole realtà, quelle dove è maggiore il contatto e l’attenzione, oppure dal coinvolgimento dei clienti nei progetti aziendali.

Bibliografia
  • www.stevedenning.com (06/29012)
  • AA.VV (2000), Radical Innovation: how mature companies can outsmart upstarts, Harvard, Harvard Business School Press
  • Culbert, S. A., McDonough, J.J. (1985), Radical Management. Power Politics and the Pursuit of Trust, London, Collier Macmillan Publishers
  • Denning, S. (6/06/2012), Making the entire organization agile, blogs.forbes.com
  • Denning, S. (7/08/2011), The Five Big Surprises of Radical Management, www.forbes.com
  • Denning, S. (2010), The leader’s guide to radical management. Reinventing the workplace for the 21st century, San Francisco, Jossey-Bass

 

© Il Radical Management – Laura Liguori