I fondamenti del Counseling organizzativo

I fondamenti del Counseling organizzativo

Il counseling si sviluppa, quando l’azienda si accorge dell’importanza che gli aspetti emozionali rivestono per il buon andamento della vita dell’organizzazione. Gli orientamenti e gli autori che hanno approfondito il connubio tra benessere organizzativo e benessere psicologico possono essere considerati gli anticipatori del counseling organizzativo: essi hanno in comune l’attenzione per le risorse umane e per la dimensione relazionale in quanto ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo dell’individuo e dell’organizzazione.
I principali orientamenti sono di seguiti elencati:
    • Lo Sviluppo Organizzativo – concepisce lo sviluppo dell’organizzazione come dinamica del cambiamento che coinvolge sia gli elementi del sistema uomo sia quelli del sistema ambiente, in forte integrazione reciproca; si definisce e si realizza solo attraverso la partecipazione attiva delle persone del sistema oggetto dell’intervento.
    • Il Comportamento Organizzativo – utilizza ed applica prospettive teoriche e di ricerca multidisciplinari, di matrice psicologica, sociologica ed economica; ha l’obiettivo comune di studiare le azioni e le interazioni d’individui e gruppi nelle organizzazioni, per comprendere e predire le determinanti delle prestazioni individuali, di gruppo e dell’organizzazione, e per spiegarne il funzionamento, individuando le possibili aree di miglioramento. Anche da un punto di vista manageriale l’analisi delle relazioni tra gli individui e il loro ambiente è un tema di grande rilevanza e attualità, poiché le persone costituiscono una delle principali fonti di vantaggio competitivo e vengono considerate, in misura sempre maggiore, un fattore strategico di successo per l’organizzazione.
    • Sviluppo professionale delle risorse umane – cerca di integrare gli obiettivi dell’organizzazione con la crescita delle persone attraverso un caring della persona e una serie di stimoli d’attivazione cognitiva ed emotiva: lo sviluppo professionale è visto nell’ambito di una dimensione psicologica complessiva della persona.
    • Consulenza di processo – intesa come relazione d’aiuto fra persone, gruppi, organizzazioni, affronta le dinamiche della relazione d’aiuto caratterizzata da una complessa interazione tra chi chiede e offre aiuto ( colui che aiuta è indotto a calarsi nel ruolo dell’esperto, e a porsi in una posizione di potere nei confronti di chi lo chiede). La logica della Consulenza di Processo invece sostiene che il consulente non deve imporre le sue soluzioni agli altri, prendendo e risolvendo il problema come fosse suo, ma deve lasciarlo al cliente, aiutandolo a definirlo e risolverlo con le sue capacità.
(E.H.Schein, 2001)
 Paradigma del cambiamento/apprendimento esperienziale – produrre cambiamenti comportamentali attraverso l’apprendimento di nuovi schemi cognitivi e valoriali, prodotti da un ciclo d’azione, riflessione, generalizzazione, verifica, finalizzato a dare senso a ciò che accade nell’esperienza; il cambiamento passa attraverso l’apprendimento esperienziale che coniuga differenti modalità di acquisizione: l’osservazione riflessiva (comprensione del significato delle idee e delle situazioni per mezzo dell’osservazione condotta sul vissuto personale, sul comportamento, proprio ed altrui o sulla dinamica interpersonale scaturita dall’esperienza concreta), la concettualizzazione astratta (la logica e i concetti, influenzati dai paradigmi interpretativi individuali), la sperimentazione attiva (il cambiamento di persone e situazioni mediante l’azione pragmatica volta alla realizzazione di risultati).
(Kolb, Fry 1975).
Figura: Il Ciclo dell’apprendimento di Kolb (1984).
    • Action Research -Teoria del campo – un tipo di ricerca che sintetizza due momenti fondamentali: il momento teorico di studio, analisi, osservazione, conoscenza della realtà e quello pratico d’intervento, cambiamento della stessa secondo un processo integrato e dinamico. Alla pari di un laboratorio sperimentale, il gruppo studia un fenomeno osservandolo nel suo cambiamento, producendo un nuovo apprendimento e questo a sua volta, secondo un processo ciclico e dinamico, produce cambiamento; pone al centro la collaborazione, poiché, è necessario coinvolgere tutti gli interlocutori che partecipano a detto fenomeno al fine di raccogliere i diversi punti di vista, forniti da coloro che agiscono nel contesto preso in esame. (Comunian, 1990).
    • Tematiche del Benessere e della Salute organizzativa – considerando il benessere individuale come funzionale al miglioramento del clima, della cultura organizzativa e quindi delle prestazioni aziendali: un’organizzazione capace non è solo  in grado di essere efficace e produttiva, ma anche di crescere e svilupparsi promuovendo e mantenendo un adeguato grado di benessere fisico e psicologico, alimentando costruttivamente la convivenza sociale di chi vi lavora. Inducono le organizzazioni a trovare soluzioni in grado di agire sia sul contesto, sia sull’individuo: le organizzazioni, attraverso la definizione della struttura di lavoro e l’adozione di alcune pratiche possono contribuire o meno al benessere e influire direttamente sullo stato dell’intero sistema; gli individui sono incoraggiati a sviluppare comportamenti di self-empowerment rispetto alla propria carriera e al mercato del lavoro (career counseling) in modo da costruirsi opportunità.
In ultima analisi ritengono che il benessere organizzativo risieda nella qualità della relazione esistente tra le persone e l’ambiente di lavoro: la riduzione della qualità della vita lavorativa in generale e la diminuzione del senso individuale di benessere rende, pertanto, onerosa la convivenza e lo sviluppo dell’organizzazione.
    • Lo sviluppo identitario e la tematica dell’adattamento: le life skills – si tratta d’indurre i contesti organizzativi a sviluppare le abilità personali e relazionali per un comportamento adattivo e positivo che rendono gli individui capaci di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana e in primis di assumersi la responsabilità delle proprie azioni. E’ la persona con la sua identità personale e professionale che anima il profilo delle life skills, articolate in specifici segmenti (area della comunicazione interpersonale e delle relazioni umane – area del problem solving e del decision making – area del benessere fisico e della cura di sé – area dello sviluppo dell’identità e della progettualità) per farlo divenire azione organizzativa.