Gli strumenti per la Valutazione del rischio da stress lavoro correlato (Test – Questionari)

Fonti ISPESL

L’ISPESL nell’intento di migliorare la valutazione dello stress lavorativo, ha cercato di predisporre strumenti comuni per ottenere un approccio condiviso, un linguaggio comune ed una confrontabilità dei dati proponendo un protocollo diagnostico, evidenziandone le fasi, i professionisti coinvolti e gli strumenti da utilizzare ed ha presentato tale protocollo a convegni quali per es. quello del 15 settembre 2007.

In tale protocollo vengono suggerite le fasi per effettuare una valutazione dello stress lavorativo, gli strumenti per ogni fase, strumenti per individuare possibili fonti / fattori di stress e possibili sintomi di stress. Tale lavoro non intende delineare le linee guida ma rappresenta un primo sforzo per disegnare una corretta valutazione del rischio stress lavoro correlato.

Riportiamo più sotto tre diapositive utilizzate in tale convegno.

Da tale proposta si possono trarre alcune considerazioni, confermate poi da sviluppi successivi (vedi sempre ISPESL, PRIMA-EF, ecc).

Tutti gli strumenti/test per la valutazione del disagio lavorativo (vedi non solo stress lavoro correlato, ma anche burnout e mobbing) devono rispondere a criteri di validità, standardizzazione, ecc.

Strumenti per valutare la dimensione del disagio lavorativo (stress lavorativo)

A il livello individuale

OSI – Occupational Stress Inventory (Cooper et al. 1988), è articolato in sette parti: un questionario biografico e sei sezioni, ciascuna divisa in una serie di sottoscale. Sono presenti quattro aree ben definite: le fonti / fattori di stress, le caratteristiche dell’individuo che possono provocare l’esperienza di stress, le strategie di coping e gli effetti dello stress lavorativo a livello individuale e organizzativo. E’ articolato nelle seguenti sezioni:

    • Soddisfazione lavorativa (22 item);
    • Salute psicologica e fisica (30 item) (sintomi fisici dello stress);
    • Comportamenti orientati allo stress (14 item) (personalità di Tipo A);
    • Caratteristiche individuali (12 item;
    • Possibili cause di stress occupazionale (61 item);
    • Strategie di coping (28 item).

JCQ – Job Content Questionnaire (Karasek 1998) JCQ standard è composto da 49 items ed è in grado di:

    1. valutare il grado di  stress derivante dall’incongruenza fra impegno richiesto e la possibilità di “gestire” questa tensione fra efficienza e salute, nel senso di evitare o ridurre  il rischio di disturbi funzionali a carico di organi o apparati;
    2. valutare la percezione e individuazione delle condizioni ambientali (fisiche ed organizzative) nell’ambito dei diversi sistemi specialistico-funzionali (i vari reparti o gruppi di lavoro).

HSE – Health and Safety Executive composto da 35 item che corrispondono a sei fattori :

Domanda: include aspetti come il carico di lavoro, la strutturazione del lavoro e l’ambiente di lavoro.

    • Controllo: quanto i lavoratori hanno voce in capitolo sul modo di svolgere il proprio lavoro.
    • Supporto: include l’incoraggiamento e le risorse fornite dall’organizzazione, dalla dirigenza e dai colleghi.
    • Relazioni: include la promozione di un modo di lavorare positivo per evitare i conflitti ed affrontare i comportamenti inaccettabili.
    • Ruolo: se le persone capiscono il loro ruolo all’interno dell’organizzazione e se l’organizzazione assicura che la persona non abbia conflitti di ruolo.
    • Cambiamento: come i cambiamenti organizzativi vengono gestiti e comunicati nell’organizzazione

A il livello organizzativo

Check list costruite ad hoc da utilizzare come traccia in eventuali colloqui o da somministrare a personale scelto come questionario (si fa presente che per la legge 56/89 tutte le attività che riguardano l’ambito psicologico rientrano nell’attività professionale dello psicologo, quindi la costruzione di strumenti atti a rilevare la presenza di stress è appannaggio di psicologo iscritto al proprio albo professionale)

OCS – Occupational Check up System (Leiter e Maslach, 2005), è un questionario di 68 item con modalità di risposta su scala Likert. Esso è stato standardizzato anche su un campione italiano e consente all’organizzazione di misurare, per tutto il personale:

    • le tre dimensioni dell’impegno e del burnout (16 item derivati dal MBI-GS);
    • le sei aree della vita lavorativa (29 item);
    • la percezione che il personale ha del cambiamento (10 item);
    • i tre processi di management (13 item).

MOHQ –  Questionario Multidimensionale sulla salute organizzativa  (Avallone, Paplomatas), ampiamente utilizzato in circa 200 Pubbliche Amministrazioni su un campione di 33.995 soggetti e successivamente adattato anche per la valutazione degli ambienti sanitari. È articolato in otto parti ognuna composta da item su scala Likert a 4 passi.

Le aree: comfort, igiene e accoglienza degli ambienti di lavoro; chiarezza degli obiettivi; riconoscimento e valorizzazione delle competenze; ascolto da parte dei superiori dei suggerimenti dei propri collaboratori; circolarità delle informazioni pertinenti al lavoro (superiori e colleghi); prevenzione degli infortuni (sicurezza); rapporti interpersonali, supporto/sostegno; equità; utilità sociale; innovazione; fattori di stress; caratteristiche del compito (scorrevolezza operativa e carico lavorativo) e conflittualità.

Gli strumenti sopra citati sono solo una parte degli strumenti che possono servire per valutare lo stress da lavoro, sono comunque considerati validi allo scopo e standardizzati per valutare lo stress lavorativo

 

 

 

© – Andrea Castello – Irene Borgia