Azioni Vessatorie: Sovraccarico lavorativo

Azioni Vessatorie: Sovraccarico lavorativo

Agisce al fine di raggiungere lo stesso scopo del demansionamento la strategia emarginante di assegnare incarichi ulteriori rispetto a quelli normalmente svolti dalla persona.

La strategia di sovraccarico lavorativo, con frequenza 25, porta il lavoratore a un affaticamento cognitivo eccessivo, debilitandolo ulteriormente. La pratica messa in atto sortisce il massimo effetto quando la persona, a causa della sovrapposizione o dell’accumulo degli incarichi assegnati, non riesce a portare a termine il proprio lavoro senza compiere errori.

Il vessato viene pertanto ricusato di non saper svolgere il proprio lavoro nei tempi e nei termini assegnati, motivo più che sufficiente per allontanare legalmente la persona dall’ambiente lavorativo.

“In sostanza mi trovavo a fare il lavoro di prima e in più la centralinista/segretaria: 2 mansioni evidentemente inconciliabili, già per il fatto che il secondo tipo di attività interrompeva continuamente un lavoro che richiede concentrazione.”

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“La prima settimana è stata punitiva, gli ordini della Capo Area erano stati di lasciarmi sempre in  cassa per tutta la durata del mio turno che spesso era di 8 ore consecutive, cosa che non è mai stata fatta con nessuno perché il cervello non regge a così tante ore di stress e in 1 mese mi sono trovata a fare tutte le domeniche, altra cosa inusuale visto che solitamente il turno domenicale va a rotazione fra tutto lo staff; poi c’erano i turni più brutti per cui tutte le chiusure o intermedi che comprendevano quasi l’intera giornata e oltretutto anche 3 turni spezzati alla settimana, calcolando che io per arrivare al lavoro ci mettevo 2 ore e 20 minuti, e in questa maniera non riuscivo mai ad andare a casa e passavo l’intera giornata al lavoro.”

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“Il lavoro che (non) fa per te”. Il disagio nelle relazioni lavorative: un’indagine psicosociale sul territorio di Venezia –  © Maurizio Casanova