WEB 2.0

 WEB 2.0

 

L’aspetto relazionale e partecipativo di Internet ha cominciato a farsi strada negli ultimi anni, con lo sviluppo del Web 2.0, rivelatosi fondamentale per la diffusione delle tecniche non convenzionali.
Web 2.0 indica una nuova generazione di siti, servizi, applicazioni e comunità web che permettono uno spiccato livello di interazioni sito-utente, semplificando la collaborazione e la condivisione di informazioni.
Esso si distingue dal Web 1.0, caratteristico degli anni Novanta, composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l’utente eccetto navigazione tra le pagine, uso di e-mail e motori di ricerca.
Il Web 2.0, invece, enfatizza la dimensione sociale e la condivisione; si tratta di una piattaforma dove l’utente ha la possibilità di fruire dei contenuti multimediali, ma anche quella di crearli e modificarli, in quanto i dati sono condivisi tra gli utilizzatori, che possono controllarli e gestirli. I dati diventano indipendenti della persona che li produce o dal sito in cui vengono creati.
L’informazione può essere suddivisa in unità che viaggiano liberamente da un sito all’altro, così gli utenti acquisiscono risorse da diversi indirizzi simultaneamente e le distribuiscono sui propri siti per nuovi scopi.
Per esempio, Google Maps è dotato di numerosi servizi a valore aggiunto in forme di mushup che si collegano ad altre fonti di dati accessibili via Internet.
Il Web 2.0 si rivela come democratico ed ha rappresentato una vera e propria rivoluzione cognitiva, un’intelligenza collettiva che si esprime attraverso partecipazione e collaborazione degli utenti al fine della produzione di contenuti, applicazioni e senso. Si tratta di un’immensa conversazione che avviene sotto forma di dati, testi, codici informatici, immagini, video diffusi e scambiati attraverso siti, forum, instant messaging, wiki e blog.
In questo senso il Web 2.0 può essere inteso come una “piattaforma conversazionale” (secondo Cova, Giordano e Pallera)  in cui i blogs rappresentano uno dei principali nodi di amplificazione.
Richard MacManus (Read/Write Web)  sostiene che per chi si occupi di marketing il web rappresenti una piattaforma per la comunicazione.
Effettivamente, il mix rivoluzionario del Web 2.0 crea tante nuove opportunità sia per gli ideatori che per i consumatori, rendendo possibile la creazione di molti servizi nuovi, utili ed innovativi. In linea con quanto appena affermato, una delle novantacinque tesi del Cluetrain Manifesto recita: << I mercati sono conversazioni >> , ponendo il focus del business in Internet.
Le aziende che si affidano al webmarketing vogliono creare una community molto forte attorno al proprio brand; sono in grado di valutare il traffico del web per analizzare l’efficacia della propria azione strategica, potendo orientare il tiro se non vengono raggiunti gli obiettivi di fidelizzazione dei clienti, conoscere come l’azienda viene vista dall’esterno, testare il lancio di nuovi prodotti.