Relazione tra causa-effetto e percezione di rilevanza

Relazione tra causa-effetto e percezione di rilevanza

In quest’ottica è stato elaborato un questionario che consentisse di analizzare la relazione tra Word Order, con particolare riferimento a variabili «causa» ed «effetto», e la percezione correlata di rilevanza e rischiosità, precedentemente analizzata in altri studi di ricerca.
Per meglio intendere gli obiettivi dello studio è dunque necessario introdurre il percorso effettuato, in merito, nella Tesi magistrale non pubblicata di Battilani I. in collaborazione con Bettinsoli, Maass e Suitner (2015), presso l’Università di Padova.
L’autrice ha voluto indagare come il Word Order può influenzare la percezione di rilevanza circa il contenuto delle informazioni, le scelte e le intenzioni comportamentali. Più precisamente, lo studio in questione prevedeva che i partecipanti traessero inferenze causali da coppie di variabili relative alla salute. Lo scopo principale è stato quello di investigare se il diverso ordine in cui potenziali cause (nutrienti contenuti negli alimenti) e potenziali effetti (conseguenze positive o negative sulla salute) sono disposti all’interno di una frase , produce conseguenze differenti nello stile di ragionamento.
Si è voluta dunque indagare la relazione tra inferenze causali e ragionamento diagnostico e predittivo, variando la presentazione delle informazioni secondo gli schemi Effetto – Causa o Causa – Effetto.
Ai partecipanti è stato chiesto di leggere alcune frasi che riportavano possibili legami causali tra coppie di variabili valutando, per ognuna di esse, la rilevanza percepita per sé e per la popolazione in generale.
In seguito, al fine di investigare il ruolo del Word Order in una possibile scelta comportamentale, sono stati presentati due compiti decisionali relativi a cibi che i partecipanti avrebbero potuto scegliere. Infine è stata misurata l’intenzione di cambiare l’attuale abitudine alimentare.
Relativamente alla percezione di rilevanza, l’ipotesi prevedeva punteggi più alti nel caso in cui le informazioni avessero presentato le coppie di variabili in ordine Effetto – Causa.

Tramite questo esperimento, dunque, si è voluta porre evidenza del fatto che la presentazione, in frasi transitive, dell’effetto prima delle cause facilita un ragionamento di tipo diagnostico, il quale prevede che gli individui siano più propensi a considerare ulteriori relazioni causali oltre ai dati forniti quando deducono le cause partendo dagli effetti.
Nel valutare una questione di rilevanza personale come la salute, pensare a un gran numero di cause che possono generare l’effetto dato, porterebbe dunque ad aumentare la percezione di rilevanza. I risultati hanno confermato che l’ordine in cui le variabili sono disposte all’interno di una frase, può effettivamente modificare percezioni, scelte e intenzioni comportamentali.

Se ulteriormente investigato, l’effetto del Word Order sulle relazioni causali, potrebbe offrire nuovi spunti relativamente al ruolo del linguaggio nella comunicazione sociale. Seguendo l’analisi dei dati effettuata, si può entrare nel merito di riflessioni che potrebbero condurre a cambiamenti notevoli nell’atteggiamento, e dunque nel comportamento, delle persone. I partecipanti tendono ad effettuare scelte più sane nella condizione E – C , ma soprattutto quando già conducono una vita equilibrata e salutare. Si tratta di persone già attente a mantenere un comportamento sano e risultano, quindi, maggiormente sensibili agli effetti che lo stile di vita e l’alimentazione possono avere sul loro benessere. Al contrario, gli individui le cui abitudini sembrano estranee al raggiungimento di uno stato di salute ottimale, si dimostrano più sensibili all’ordine Causa – Effetto. Con la lettura di frasi “Cause – Effetti” circa sostanze nutrienti, l’attenzione posta sulla causa potrebbe aumentare il legame causale potenziale, attraverso l’attivazione di una inferenza predittiva. Ciò mostra che gli individui maggiormente sensibili agli effetti posseggono un obiettivo generale da raggiungere e considerano il pattern di cause come un piano comportamentale che verrà valutato ed attuato in vista di ottenere conseguenze desiderabili. Coloro che invece pongono maggiore attenzione alle cause adottano un punto di vista più contestuale e personale ossia, ottengono maggiore rilevanza gli effetti sul sé e le variabili appaiono solo vagamente correlate.

Per modificare un comportamento a breve termine, quindi, risulta efficace lo schema di presentazione Causa- Effetto, tuttavia se si aspira ad un cambiamento duraturo nel tempo, porre l’attenzione sugli effetti risulta preferibile. Il ragionamento diagnostico, per cui, influisce sugli atteggiamenti alla base dei comportamenti, agendo più profondamente e in modo più determinante, al livello cognitivo.

Ritornando, a questo punto, al modello classico comportamentale, base della psicologia sociale, già citato in precedenza, si può ipotizzare, quindi, che modificando la percezione dei rapporti tra cause e gli effetti, un cambiamento comportamentale può anche verificarsi. Se pensiamo all’ordine delle parole come un aspetto del linguaggio con un certo potenziale in comunicazione persuasiva, possiamo ipotizzare che le informazioni Causa – Effetto suscitino un’inferenza predittiva, che a sua volta potrebbe essere affrontata attraverso la via di elaborazione periferica. Allo stesso tempo, le informazioni Effetto – Causa possono suscitare un’inferenza diagnostica che, a sua volta, potrebbe essere soggetto del percorso persuasivo centrale (Petty & Cacioppo, 1986).

 

© Ordine di presentazione di variabili causa e effetto e la percezione dei rischi in ambito della salute – Dr.ssa Alice Spollon