LinkedIn per il Personal Brand

LinkedIn per il Personal Brand

LinkedIn è il business social network per eccellenza. Per utilizzarlo al fine di influenzare positivamente il proprio Personal Brand e con lo scopo di migliorare la Rete professionale per il mondo del lavoro, è opportuno rispettare i seguenti consigli condivisi sempre da Centenaro e Sorchiotti[1] ispirati dal guru Guy Kawasaki, cofondatore di Alltop.com (magazine online che tratta dei temi più popolari del web), autore di molti libri sul tema del branding ed ex dipendente Apple.

Di seguito segnalo i punti principali identificati dall’autore:

  • costruire la propria rete prima di averne effettivamente bisogno;
  • entrare in contatto con altri professionisti;
  • investigare sui dettagli dell’offerta lavorativa sfruttando la propria rete di contatti;
  • esaminare chi ha visitato il profilo;
  • aumentare la visibilità nel social network ricorrendo alle raccomandazioni;
  • dimostrare in qualsiasi momento la propria competenza.

Spesso questo social viene definito come un Curriculum Vitae online. In realtà LinkedIn va oltre a un CV: comprende le nostre esperienze, le nostre competenze, i progetti ai quali lavoriamo ed è per questo quello che più si avvicina al vecchio CV, ma il poter essere avvalorati da una rete intera di persone che, essendo connessioni, testimoniano e rafforzano ciò che noi ci auto-attribuiamo, è l’aspetto più significativo.

Se il Personal Branding è ciò che gli altri pensano di noi, l’immagine che siamo in grado di generare negli altri, allora attraverso ciò che scriviamo e che la rete testimonierà possiamo influenzare positivamente il pensiero altrui nella direzione utile al nostro obiettivo.

LinkedIn genera connessioni che vanno mirate, sfruttate e coltivate.

Le foto che si utilizzano nel profilo LinkedIn devono rappresentarci e dare la giusta immagine di noi stessi: seria, se se si vuole apparire seri, sorridente se si vuole apparire sorridenti.

La headline deve essere completa, deve riassumere le parole chiave per cui vogliamo farci trovare.

Per quanto riguarda la Bio non serve descrivere ciò che ci sarà scritto sotto, deve dire qualcosa in più di noi attraverso le parole, le immagini e i link, in modo anche accattivante se si vuole far colpo.

Nella gallery, per chi ce l’ha, può inserire in diverse parti del profilo immagini, link, presentazioni (slide ma anche prezzi) per catturare l’attenzione anche attraverso il call to action.

Nella parte progetti possiamo inserire tutto ciò che ci impegna, che fa parte di un’esperienza di lavoro, per questo utilizzare questa parte del profilo è utile perchè completa la nostra immagine professionale; interessante poi poter collaborare a progetti collegandosi con gli altri membri del team, persone con le quali magari non si collabora in maniera sistematica, ma che amplificheranno il nostro personal branding.

Utile è citare le skills (abilità, competenze), non troppe né poche, che appariranno per prime nell’elenco: quindi inserire soprattutto quelle per cui si vuole essere trovati. Infine il numero dei collegamenti è, in genere, proporzionale all’utilizzo di LinkedIn, ma  la qualità di essi invece non lo è. Ogni collegamento deve esser sfruttato.


© Il personal Branding – Marika Fantato


 

[1] Centenaro L., Sorchiotti T., Personal Branding. Promuovere se stessi online per creare nuove opportunità, Hoepli, 2013.