La PNL Programmazione Neurolinguistica applicata al processo educativo infantile: Premessa

Un criterio di analisi dell’efficacia della Programmazione Neurolinguistica (PNL)applicata al processo educativo infantile

 

PREMESSA

Il lavoro al quale mi sto dedicando è conclusivo di un percorso universitario, che mi ha reso più consapevole degli obiettivi che desidero raggiungere, e ha rafforzato in me quelle convinzioni che erano all’inizio delle vaghe percezioni.
La simbolica compagna di viaggio è stata la Comunicazione, oggetto di studio centrale in diverse discipline. A essa voglio dedicare la mia tesi.
La mia attenzione si centrerà su un aspetto specifico, prendendo in esame un modello che propone strategie comunicative, che ha il nome di Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). Il motivo del mio interessamento nasce dal fatto che questa nuova neuro-scienza pone al centro del suo studio il comportamento dell’individuo, non limitandosi alla sua descrizione e attenta analisi, ma proponendo reali possibilità di cambiamento e miglioramento.
L’individuo è un animale sociale che intesse continuamente relazioni con ciò che lo circonda. Qualsiasi sua forma di espressione è comunicazione che si carica di numerose valenze. Un atto comunicativo, i cui elementi fondamentali sono la presenza di un emittente, di un ricevente o destinatario, e di un codice che influenza la comprensione del messaggio veicolato, è costituito dal 7% di parole, il 38% di tonalità, il 55% di aspetto fisiologico.
Quindi la parte di maggior rilevanza in una qualsiasi forma di comunicazione è costituita dal linguaggio non verbale o analogico: i movimenti del corpo, la postura, la mimica facciale, la tonalità della voce, l’arrossire del volto. Questi aspetti sono di forte interesse per la PNL, che cerca di individuarne l’efficacia mettendo in luce il legame irriducibile che esiste tra ogni gesto comunicativo e il funzionamento neurologico.
Un buon comunicatore è colui che riesce a far coincidere le intenzioni comunicative con il proprio atteggiamento, che è in grado non solo di esprimersi con efficacia ma anche abile nell’ascolto. Il saper ascoltare è dote indispensabile affinché vi sia congrua comprensione e interazione armoniosa tra le parti interessate.
Per raggiungere questo obiettivo bisogna trasporsi nell’altro, capire le sue parole, le differenze tonali che usa, i gesti che privilegia, prestare attenzione alla postura, alle sue pause, dare valore ai suoi silenzi e non solo al messaggio che elabora ed espone.
Questo modello di studio e interpretazione del comportamento degli individui e della struttura dell’esperienza soggettiva, viene applicato in tutti gli ambiti in cui la comunicazione ha un ruolo cruciale: management e comunicazione, settore vendite, politica, psicoterapia, sport e massime prestazioni, cambiamento personale, gestione del benessere e della salute.
La Programmazione Neuro Linguistica sta prendendo piede, però, anche nei settori della formazione e della pedagogia, raggiungendo le scuole, i centri didattici e di formazione. Quest’ultima e attualissima applicazione ha catturato il mio interesse.
I protagonisti della mia ricerca sono stati, quindi, i bambini, piccoli uomini, custodi e depositari dell’avvenire delle nostre società, oggetti e soggetti di molteplici studi e investigazioni.
Il maggior interesse della PNL è il cambiamento e la ri-programmazione avendo come destinatari un pubblico adulto.
Se le stesse tecniche avessero come fine non il cambiamento ma la formazione e si rivolgessero a dei bambini e al loro universo infantile, cosa avverrebbe?
La risposta a questo interrogativo sarà uno degli intenti della mia tesi, e il suo svolgimento, uno strumento per analizzare l’efficacia della Programmazione Neuro Linguistica e per scoprirne le applicazioni future più interessanti e utili.