I predittori della performance accademica: la competenza clinica post lauream come criterio

I predittori della performance accademica: la competenza clinica post lauream come criterio

La maggior parte degli studi sul potere predittivo dei fattori cognitivi nella selezione degli studenti di medicina, si è concentrata sul successo nella formazione medica pre lauream.

Alcuni autori (Hojat, Bornstein e Veloski, 1988; Korman e Stabblefield, 1971) hanno valutato quanto i fattori cognitivi rilevati durante l’addestramento medico (l’abilità nella gestione e nell’analisi dei dati, la media voto dal primo al quarto anno, l’esame NBME – National Board of Medical Examiners – parte I e II) ed i fattori non-cognitivi (le abilità interpersonali e le attitudini), siano predittivi della competenza clinica post lauream.

I dati mostrano che i fattori cognitivi possono predire fino al 51% della varianza del voto all’esame NBME (Markert, 1993).

Due studi hanno valutato il potere predittivo sia dei criteri di ammissione (media voto di diploma e punteggio al test d’ammissione) che dei punteggi agli esami di medicina sulla competenza post lauream (Richards, Taylor e Price, 1962; Ronai et al., 1984).

I risultati mostrano una debole relazione tra i punteggi di ammissione e la competenza clinica rilevata durante l’internato.

Confrontando la tabella delle correlazioni tra le variabili, Richards e colleghi (1962) rilevano che il 60% delle correlazioni tra le abilità accademiche precedenti l’iscrizione e i risultati pre lauream è significativo (con r compreso tra .17 e .34) ma che solo un’abilità correla significativamente anche con la valutazione della performance durante l’internato post lauream (r=.20).

 

© I predittori della performance accademica  – Laura Foschi