Effetti delle meta-attribuzioni sulle relazioni intergruppi

Effetti delle meta-attribuzioni sulle relazioni intergruppi

 

In questa sezione si considerano gli effetti delle meta-attribuzioni sulle relazioni intergruppi. Frey e Tropp (2004) propongono che nell’interazione iniziale le persone tentino di capire se sono viste come individui o come gruppi, il che dipende principalmente dal grado con cui percepiscono saliente l’appartenenza al gruppo.

Alcune situazioni possono essere ambigue, nel caso in cui anche percependo come saliente l’appartenenza al gruppo si è incerti se gli altri ci rispondono in questi termini. Generalmente, il sentire i membri degli outgroup percepirci in termini di membri del gruppo porta ad una meta-attribuzione negativa e stereotipica, che a sua volta ha conseguenze sul proprio comportamento verso l’outgroup. Infatti, l’aspettarsi di essere visti negativamente ha diverse conseguenze negative: le persone tendono a disprezzare coloro che li valutano, e a valutarli a loro volta in maniera negativa (Hollbach & Otten, 2003) alimentando in alcuni casi il pregiudizio intergruppi. Ad esempio, la percezione di essere oggetto di pregiudizio da parte degli Americani bianchi porta gli AfroAmericani ad avere atteggiamenti prevenuti verso l’outgroup. Inoltre, coerentemente con quanto trattato nel Capitolo 2, l’aspettativa di un’opinione negativa e stereotipica da parte dei membri dell’outgroup può incrementare l’ansia intergruppi, facendo sentire le persone minacciate e a disagio, e portandole a loro volta ad evitare i membri dell’outgroup. Questo rende quindi i contatti intergruppi meno probabili, e preclude i loro effetti potenzialmente positivi (Blair, Park & Bachelor, 2003).

Quando non possono essere evitate queste interazioni, l’ansia associata alle meta-attribuzioni negative fa sì che si agisca in maniera meno spontanea e rilassata, specialmente tramite comportamenti non verbali, come evitare lo sguardo dell’interlocutore: ciò rende l’interazione spiacevole e crea un circolo vizioso che inibisce la volontà di interagire con i membri dell’outgroup in futuro.

L’ansia provata può anche influenzare la capacità di interpretazione delle informazioni sui membri dell’outgroup, riducendo l’attenzione e l’elaborazione delle stesse ed incrementando la tendenza a percepire l’outgroup in maniera stereotipica. Infine, la sensazione di minaccia spesso può spingere le persone ad applicare stereotipi negativi ai membri dell’outgroup, rendendo l’interazione difficile e priva di effetti positivi.

 

 

© La relazione tra amicizie dirette ed estese e attribuzioni di mente: Uno studio sul rapporto tra Meridionali e Settentrionali in Italia – Elisa Ragusa