Conflitto Lavoro Famiglia: le relazioni sociali

Conflitto Lavoro Famiglia. Un esempio di risorse lavorative: le relazioni sociali

L’ambiente di lavoro è un contesto sociale formato da persone che interagiscono tra loro e che quindi instaurano vere e proprie relazioni. Le relazioni sociali fanno parte delle risorse lavorative che garantiscono al lavoratore una protezione dallo stress lavoro – correlato.

È risaputo che relazioni lavorative positive e un buon supporto sociale dei colleghi giovino allo sviluppo professionale, alla performance e alla soddisfazione lavorativa degli individui e dei team work.

In numerosi studi si è potuto notare come il supporto sociale da parte dei colleghi sia una risorsa lavorativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi organizzativi: attraverso il sostegno reciproco, gli individui possono dividersi il lavoro terminando così le proprie task nei tempi prestabiliti, aspetto che poi agisce positivamente anche sullo strain poiché diminuisce il carico di lavoro (Van der Doef & Maes, 1999).

Negli ultimi anni l’interesse per gli effetti benefici delle risorse lavorative sulla sfera personale e lavorativa degli individui si è evoluto: i ricercatori hanno sviluppato spunti per ricerche sempre nuove che mettessero in relazione queste variabili con costrutti legati al malessere delle persone sul proprio luogo di lavoro, per capirne l’effetto. Così si sono succedute ricerche il cui scopo era la relazione tra le job resources e fenomeni organizzativi come l’assenteismo per malattia e il presentismo.

Dagli anni ’90 si è sentita l’esigenza di studiare l’assenteismo per malattia focalizzando l’attenzione sulle relazioni sociali che inevitabilmente caratterizzano sia i gruppi di lavoro sia le organizzazioni (Anderson, 1991). Sono stati quindi condotte numerose ricerche sulla relazione tra l’assenteismo per malattia e il supporto sociale: nello studio Whitehall II (North, Syme, Feeney, Head, Shipley, & Marmot,, 1993; North, Syme, Feeney, Head, Shipley, & Marmot,1996), nello studio svedese di Unden (1996) e in uno studio finlandese (Vahtera Pentti, & Uutela, 1996;  Vahtera, Kivimaki, Pentti, & Theorell, 2000), è stato dimostrato che il supporto sociale è un predittore dell’assenteismo.

La letteratura su questa relazione non è ancora molto unita, in quanto sono stati trovati studi come quello di Rael, Stansfeld, Shipley e Head (1995) in cui il supporto sociale è risultato associato a un aumento dei giorni di assenteismo per malattia. Si può affermare però che la maggior parte degli studi sul supporto sociale hanno mostrato una relazione negativa con le assenze per malattia e che quindi sia una risorsa lavorativa in grado di diminuire l’incidenza di questo fenomeno così dannoso per le organizzazioni e i lavoratori stessi.

Alcune ricerche recenti con focus sul presentismo hanno dimostrato l’effetto positivo delle risorse sociali come il supporto e la qualità delle relazioni con colleghi e superiori sulla presenza di questo fenomeno (Caverly, Cunningham, & MacGregor, 2007; Leineweber, Westerlund, Hagberg, Svedberg, Luokkala, & Alexanderson, 2011).

Caverley e colleghi (2007) hanno condotto uno studio canadese che ha coinvolto un campione di 237 dipendenti pubblici con lo scopo di capire il legame tra assenteismo per malattia, presentismo per malattia e problemi di salute e conseguenze organizzative. I risultati hanno mostrato che alti livelli di presentismo per malattia erano associati a bassi livelli di supporto percepito dai superiori e dai colleghi.

Quattro anni dopo Leineweber e colleghi hanno coinvolto in uno studio 11793 agenti di polizia svedesi, per indagare la relazione tra il presentismo per malattia e caratteristiche lavorative come il supporto sociale sia da parte dei colleghi sia da parte dei superiori. Anche in questo caso, al diminuire del supporto percepito aumentava l’incidenza di episodi di presentismo per malattia, con una certa influenza dell’età del lavoratore (dai 54 anni in poi l’incidenza del fenomeno infatti aumentava).

Dalle ricerche qui esposte si deduce quindi che tali risorse lavorative rappresentano un sostegno per i lavoratori in crisi, che quindi decidono di non rimanere a lavoro anche quando sono malati e nello stesso tempo hanno un effetto positivo sulla riduzione delle assenze, indici di un malessere spesso anche psicologico.

È anche vero però che le assenze per malattia possono diminuire nel contesto di buone relazioni tra colleghi a causa del senso di responsabilità e di rispetto che viene a crearsi in modo reciproco.  Una buona qualità delle relazioni tra colleghi va al di là del mero rapporto lavorativo, in quanto coinvolge anche la sfera emotiva: il pensiero di aggravare il carico di lavoro di un collega al quale si è legati anche emotivamente potrebbe far desistere il lavoratore dal concedersi una pausa dallo stress quotidiano o dal rimanere a casa nel caso di un attacco di influenza stagionale. Nello studio canadese di Biron, Brun, Ivers, e Cooper (2006) si dimostra proprio questo aspetto, sottolineando come all’aumentare della qualità del rapporto con i colleghi e superiori diminuisse l’assenteismo per malattia, con conseguente aumento dei livelli di presentismo per malattia.

Molti studi sono stati condotti anche per approfondire la relazione che intercorre tra il conflitto lavoro – famiglia e il supporto sociale.

Il supporto sociale, in qualità di risorsa lavorativa che agisce in modo positivo sui processi stress – strain, influenza il conflitto lavoro – famiglia, tendendo a ridurlo (Erdwins, Buffardi, Casper, & O’Brien, 2001). Dalle ricerche è emerso che il supporto sociale è dominio – specifico nel miglioramento del confitto lavoro – famiglia: il supporto da parte del proprio partner agisce diminuendo il conflitto del ruolo familiare su quello lavorativo, mentre il supporto da parte di colleghi o supervisori riduce il conflitto del ruolo lavorativo su quello familiare (Bellavia & Frone, 2005).

Uno studio del 2009 di Seiger e Wiese ha focalizzato la sua attenzione sul ruolo del supporto sociale come antecedente del conflitto lavoro – famiglia. La ricerca è stata condotta in Svizzera su un campione di 107 donne lavoratici e madri e ha dimostrato che il supporto da parte dei superiori e in parte quello dei colleghi riduce il conflitto del ruolo lavorativo su quello familiare.

I suddetti studi sono stati fonte di ispirazione in questa ricerca e ne hanno costituito le fondamenta. Come si vedrà nel capitolo successivo, il focus di questa ricerca è la comprensione del rapporto tra il conflitto lavoro-famiglia e l’assenteismo per malattia e il presentismo, per poi approfondire il ruolo delle risorse lavorative appena illustrate in questa relazione.

© Conflitto Lavoro Famiglia, Assenteismo e presentismo: il ruolo delle risorse lavorative – Mariarosaria Campitelli