Articolo 3 – Valutazione dello stress lavoro correlato: Prospettive di intervento – Scenario – Seconda parte

IL PROBLEMA DELLO STRESS LAVORO – CORRELATO: SCENARIO – Capitolo primo – Seconda Parte

 

LO STRESS LAVORO – CORRELATO: EVIDENZE STATISTICHE ED EMIPIRICHE

1.3 Conseguenze per la salute dello stress lavoro correlato

Dalle malattie cardiache al suicidio

Tutti i problemi di salute esposti di seguito sono tratti dalla “Guida sullo stress legato all’attività lavorativa” dell’UE e sono basati su una ricerca indipendente (UE-Guida, 1999).

Cardiopatie

Le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte eduna delle cause più comuni di invalidità nei 15 Stati membri dell’UE. La combinazione di richieste psicologiche eccessive e la mancanza di controllo sul posto di lavoro danno luogo ad uno stato di “tensione”, aumentando il rischio di morbilità cardiovascolare o mortalità (es: Karasek and Theorell, 1990; Kivimaki et al., 2002 citato in Houtman, 2007; Cesana et al., 2003). Secondo la European Heart Network (1998) il 16% dei casi di malattie cardiovascolari tra gli uomini e il 22% tra le donne sono dovuti allo stress legato all’attività lavorativa.

Malattie muscolo-scheletriche

Le prove indicano che una combinazione di tensione muscolare (provocata da fattori stressanti legati alle attività lavorative) e traumi multipli a parti del sistema muscolo-scheletrico (provocati da condizioni di lavoro non soddisfacenti dal punto di vista ergonomico) può contribuire a creare frequenti condizioni di dolore muscolo-scheletrico durature e inabilitanti, sopratutto sulle estremità superiori, sul collo e sulla parte bassa della schiena (es: Hoogendoom et al., 2000; Ariens et al., 2001 citati in Houtman, 2007; Jensen et al., 2002; Larsman, 2006;) nonché alle assenze dal lavoro (Houtman et al., 1999 citato in Houtman, 2007).

Ansia e disturbi depressivi

L’ansia è una reazione comune allo stress tra molti lavoratori. I disturbi dell’ansia, comprendono disturbi acuti da stress, con sintomi di ansia e dissociazione che si presentano durante o subito dopo un evento traumatico e che durano almeno due giorni e che però scompaiono nell’arco di un mese. Meno comune è invece la depressione clinica, che tendenzialmente si manifesta in soggetti predisposti a disturbi dell’umore. Ciononostante, le sensazioni di tristezza e dolore e i comportamenti derivanti possono rendere capitolo primo necessario il congedo per malattia, consulti medici ed altre richieste di assistenza. In letteratura problemi d’ansia e problemi riferibili alla salute mentale, correlati allo stress lavorativo, sono stati rilevati (es: Stansfeld et al., 1999)

Incidenti e suicidi

Nell’UE gli incidenti ed i suicidi sono responsabili di più della metà delle morti di persone con un’età compresa tra 15 –35 anni. E’ probabile che lo stress legato all’attività lavorativa sia un fattore che contribuisce ai 5 milioni di incidenti avvenuti sul lavoro nell’UE – ciascuno con una conseguente assenza superiore a 3 giorni – e ad una parte dei 48.000 suicidi e 480.000 tentativi di suicidio (Olsson et al., 1999).

Altre malattie

E’ stato dimostrato che lo stress diminuisce le difese immunitarie pertanto, è diffusa la convinzione che lo stress sia potenzialmente correlato a diverse malattie (es: Peters et al., 1999). Sembra correlato a malattie gastrointestinali (Bergamasci et al., in www.inail.it) e al cancro. Probabilmente lo stress legato all’attività lavorativa di per sé non provoca il cancro ma, è risaputo che esso innesca una serie di comportamenti legati allo stress da lavoro che aumentano indirettamente il rischio di questa malattia. Due dei più importanti fattori sono l’abuso di tabacco e il consumo eccessivo di cibi grassi. Infatti lo stress comporta oltre ai disordini fisiologici, sopra elencati, anche disordini comportamentali (abuso di alcol, fumo e disordini alimentari), disordini cognitivi (difficoltà di concentrazione) e disordini emotivi (ansia e depressione). Gli effetti dello stress lavoro correlato, inoltre, non coinvolgono unicamente la salute psico-fisica dell’individuo ma anche la sfera relazionale e famigliare. In letteratura è stato ampiamente dimostrato l’impatto negativo dello stress lavorativo sui rapporti familiari e sulla qualità della vita familiare (es: Eby et al., 2005).

1.4 Impatto dello stress legato all’attività lavorativa sull’organizzazione e sull’economia

Lo stress legato all’attività lavorativa costa all’UE 20 miliardidi euro l’anno

Il costo finanziario dello stress legato all’attività lavorativa e dei problemi sanitari mentali correlati nell’UE ammonta a circa 20 miliardi di euro l’anno (EU-Guida, 2000)

Le ricerche effettuate dall’Helth & Safety Executive britannico mostrano che almeno il 50% di tutti i giorni lavorativi persi nell’UE sono collegati allo stress sul lavoro (Cooper et al., 1996). Nel Regno Unito è stato calcolato che 5 milioni di giornate lavorative vengono perse a causa di malattie professionali legate allo stress sul lavoro (Jones et al., 1998). In altre parti del mondo sono stati riscontrati livelli altrettanto elevati di assenteismo (es: Houtman, 2007). Negli Stati Uniti, ad esempio, si è calcolato che il 54% dell’assenteismo lavorativo dipende dallo stress sul lavoro (Elkin & Rosch, 1990 citati in Cox et al., 2000) e che dalle proiezioni elaborate dal National Helth Interview Survey, emerge che 11 milioni di lavoratori negli USA possono dichiarare livelli di stress sul lavoro pericolosi per la salute. Inoltre nei Paesi Bassi Koningsveld, Zwinkels, Mossink, Thie & Abspoel, hanno evidenziato che i costi più elevati erano dovuti ad assenze per malattia e disabilità associati a condizioni psicologiche e muscolo-scheletrali correlate allo stress lavorativo ed erano valutabili per circa 3 bilioni di sterline nel 2001 (Koningsveld, Zwinkels, Mossink, Thie & Abspoel, 2003 citati in Dollar et al., 2007).

Lo stress è stato anche associato, oltre che ad alti livelli di assenteismo, anche ad alti livelli di rotazione del personale, bassa produttività, risultati scarsi nella sicurezza, aumento delle richieste di risarcimento da parte del personale, morale basso dei dipendenti e mancanza di innovazione. Hoel, Sparks e Cooper (2001) hanno valutato che il costo economico correlato allo stress e al mobbing possa essere stimato nell’ordine del 1/3,5% del PIL in diversi paesi dell’UE (Hoel, Sparks e Cooper, 2001 citati in Dollar et al., 2007) . Questi dati mostrano che lo stress correlato al lavoro costituisce un problema di grande rilevanza e rappresenta una delle sfide principali per salute e la sicurezza sul lavoro. Politiche e prassi efficaci di gestione del rischio psico-sociale sono fondamentali per prevenire i danni e ridurre i costi.

DISPOSIZIONI NORMATIVE CHE RICHIAMANO LA VALUTAZIONE DEI RISCHI:

1.5 Disposizioni Normative in Italia: una giurisprudenza che non delude

La normativa italiana, fino al 9 aprile del 2008, non faceva esplicito riferimento, nella tutela del lavoratore, alla valutazione dei rischi psicosociali né alla valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro-correlato. Il D.L.gs 626/94 e successive modifiche ed integrazioni infatti disponeva la valutazione di tutti i rischi. L’art.4 sanciva: “Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell’attività dell’azienda ovvero dell’unità produttiva, valuta tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro” (Pelliccia, 2008).

Con il nuovo D.L.gs del 9 aprile 2008, n. 81 in accordo con le nuove strategie comunitarie e in riferimento ai contenuti dell’accordo Europeo dell’8 ottobre del 2004, nell’oggetto della valutazione dei rischi vengono compresi, in maniera specifica, anche quelli collegati allo stress lavoro – correlato.

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2008 il Decreto Legge n. 207 del 30 dicembre 2008, che proroga alcuni dei termini previsti dal D.L.gs n. 81 del 9 aprile 2008 per gli adempimenti concernenti la valutazione dello stress lavoro – correlato e la data certa, al 16 maggio 2009. Nel processo di gestione dello stress lavoro correlato, assumono una rilevanza centrale, la prevenzione e la valutazione del rischio nelle quali gioca un ruolo fondamentale il medico del lavoro, il quale dovrebbe avvalersi, in base a quanto previsto dalle linee guida formulate dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale, inun ottica multidisciplinare, della collaborazione di esperti quali psicologo, psichiatra ed esperto in rgonomia (Linee guida Simili, 2005).

LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO: PROSPETTIVE DI INTERVENTO A PARTIRE DAL DECRETO LEGISLATIVO DEL 9 APRILE 2008, N°81 – © Serena Molari